ARCHIVIO CORSI

KAUFMAN SCRITTURE CREATIVE

Corso di sceneggiatura per il cortometraggio con Antonella Gaeta

Una piccola idea prende forma e, così, prima di diventare immagine in movimento, passa attraverso un viaggio: corto, eppure molto esaltante. Come si scrive, dunque, un cortometraggio?

Il primo formato con cui ci si sperimenta, al quale si resta affezionati anche quando si diventa “grandi”, ha, come tutte le forme di scrittura, le sue regole. Ecco un corso per studiarle e impararle insieme, dal soggetto alla scaletta, dalle descrizioni ai dialoghi. Fino ad arrivare alla scrittura di un cortometraggio pronto per essere girato.

Alcuni commenti dei partecipanti

« Descrivere l’intensità dei tre giorni appena trascorsi in poche righe sarebbe impossibile. Antonella Gaeta è superlativa, professionale e competente, paziente e pronta ad ascoltare ognuno dei partecipanti con grande umanità e simpatia. Ha saputo valorizzare le idee di ciascuno, aiutandoci a trasformarle in una sceneggiatura. I ragazzi di Kaufman giovani, frizzanti, pieni di energia, hanno saputo metterci a nostro agio, con la loro presenza discreta e imprescindibile, sempre pronti a fornirci chiarimenti e a darci nuove informazioni. Alla prossima!»

 

« È stata un’esperienza che mi ha arricchita e mi ha permesso di conoscere persone nuove e proseguire il mio percorso artistico. I workshop di sviluppo sono i più belli e questo ha mantenuto l’aspettativa!»

 

« Un’esperienza estremamente positiva. La docente Antonella Gaeta, con estrema generosità e grandissima preparazione, non si è risparmiata su nulla sia nella formazione dei partecipanti al corso sia a livello umano, rendendo piacevoli e proficui i tre giorni di corso, rendendosi disponibile anche oltre la fine del percorso formativo. Un plauso per la scelta della struttura, un logo che sprigiona cultura e che favorisce il crearsi di buone idee, questo è stato possibile grazie anche alla presenza costante dei membri dell’associazione che ha organizzato il corso che con grande disponibilità hanno fatto in modo che non ci mancasse mai nulla. Tutto questo ad un costo che è ad un passo dall’essere un dono e che ha dato la possibilità a chiunque fosse stato davvero interessato, di partecipare.»

 

« Una bellissima esperienza con veri professionisti, in un’atmosfera piacevole di lavoro, dedizione e serenità. Una grande opportunità di incontri belli e significativi. Tre giorni intensi e davvero formativi che hanno lasciato parecchi spunti su cui riflettere ancora.»

Corso di scrittura seriale con Francesca Serafini

Che cos’è un concept? Come si crea un personaggio? Quali sono i passaggi che portano alla scrittura di una sceneggiatura? Quand’è che una scena funziona? Come si rende credibile un dialogo?

Questo workshop si propone come un assaggio di tutto il lavoro d’ideazione e di scrittura da cui parte la produzione di una serie televisiva. Cominciando a riflettere sugli elementi chiave di un racconto (i personaggi, la struttura, il punto di vista ecc.), si cercherà di dar conto delle peculiarità della scrittura seriale: la natura collettiva, l’ideazione in gruppo, la necessità di interazione con tutti i reparti (committenza, produzione, regia, ecc.) che contribuiscono alla realizzazione del prodotto finito.

Alcuni commenti dei partecipanti

«Kaufman non dà vita solo a un corso ma a un’atmosfera nella quale ci si sente accolti, dove si apprende e ci si mette alla prova, anche giocando. Ci porta alla scoperta dell’universo narrativo, creandone uno parallelo, quello della classe che, in pochi giorni, diviene una piccola famiglia.»

 

«Ho trovato questa esperienza molto interessante sia per la scelta del docente – professionale, ma al contempo coinvolgente e molto disponibile – sia per la presenza degli organizzatori, sempre attenti alle esigenze di tutti i partecipanti all’incontro. Un’esperienza formativa e umana da provare e che sicuramente consiglio e mi piacerebbe rivivere per corsi futuri.»

Open Day “Cosa sono le storie per il cinema” – Lezione di sceneggiatura di Leonardo Rizzi

L’intento di “Cosa sono le storie per il cinema?” è di esplorare le caratteristiche dei personaggi, i loro limiti e le loro debolezze, i desideri e i sogni, ma anche di entrare nei segreti più profondi delle storie e delle ragioni per cui sono tanto importanti per noi. Il grande cinema, i grandi modi di scriverlo, immaginarlo e raccontarlo diventano quindi protagonisti.

A far da guida in questo itinerario affascinante e pieno di sorprese sarà Leonardo Rizzi, direttore artistico del “BGeek-Il Festival dell’Immaginazione e script editor per numerose produzioni internazionali”, nonché attivo da anni nel campo del cinema, del teatro e dei fumetti (traduttore di cult come V per Vendetta, Batman, 300), specializzatosi alla National Film and Television School di Londra, città dove attualmente risiede.

«Le storie più riuscite – spiega Leonardo Rizzi – sono quelle che in qualche modo riescono a trovare un grande elemento universale nel pubblico, spesso un elemento di cui non sa di avere bisogno. Queste storie sono la rappresentazione del viaggio di un personaggio, e i personaggi che funzionano sono quelli che hanno la capacità di legarsi al nostro inconscio perché rappresentano una parte universale di noi».

Da “Superman” a una serie tv di culto come “I Soprano”, da “Indiana Jones a ”, passando per “La grande bellezza”, “Guerre stellari”, “Amici miei” e “Grand Budapest Hotel”, l’open day sarà una conferenza-viaggio sulle varie forme di scrittura per il cinema che hanno segnato il nostro immaginario e le nostre vite per sempre.

Corso di scrittura narrativa con Antonella Lattanzi

Come un ballerino ha bisogno di studiare ogni giorno, così anche lo scrittore ha bisogno di studiare ogni giorno. Ma, come studia uno scrittore?
Leggendo. Durante il nostro corso, capiremo come legge uno scrittore, e come si studiano i più grandi romanzi della letteratura mondiale.
Come altro studia uno scrittore?
Capendo quali sono gli elementi di un testo narrativo e come combinarli e renderli protagonisti sulla pagina.
Come altro studia uno scrittore?
Scrivendo, limando, riscrivendo. Nel nostro corso, scriveremo il più possibile, perché riuscire a trovare una disciplina nella scrittura è parte del lavoro.
Come altro studia uno scrittore?
Confrontandosi con qualcuno di cui si fida.
Leggeremo e commenteremo i nostri testi, lavorandoli in modo da trovare ognuno il proprio stile, la propria voce, per capire quali sono i nostri pregi – e dunque come valorizzarli – e difetti – e dunque come superarli.

Corso di drammaturgia con Riccardo Spagnulo

Scrivere per il teatro è cercare una via di uscita. È scavare dolci cunicoli all’interno delle storie, incontrando personaggi, luoghi, relazioni, azioni e – le parole –, gli attrezzi del mestiere. È un lavoro da artigiani, un lavoro che si fa con cura e amore. Un lavoro che ha bisogno di fatica. E di tempo. Un lavoro che ha un termine: si sta bene dentro la mela, ma alla fine bisogna uscire allo scoperto, per portare alla luce il proprio testo, la propria drammaturgia.

Discuteremo di storie, di come arrivano e di cosa si nutrono; di come raccontarle sulla pagina bianca pensandola come uno spazio vuoto; di contenuto e di forma; delle leggi fondamentali, di personaggi, di regole e di come romperle, dei traditori di Aristotele, ma anche di Shakespeare, Artaud, Koltès, Eduardo… Nel frattempo scriveremo, avvicinandoci per approssimazione al risultato. Scavando dal di dentro della mela, per dare alla luce i copioni, scene brevi che descrivono la temperatura dei nostri tempi.

Alcuni commenti dei partecipanti

«Bellissima esperienza, stimolante e di crescita personale e di gruppo. Tanta simpatia capace di mettere subito a proprio agio e di trasmettere “strumenti” e “contenuti” nel modo più piacevole possibile. Da ripetere!»

 

«I corsi Kaufman permettono agli appassionati di scrittura di interfacciarsi con grandi professionisti e di “formarsi” a km zero. Sono perfettamente organizzati, vitali e stimolanti. una bellissima e nuovissima realtà sul nostro territorio, un’occasione per crescere, arricchirsi e confrontarsi.»

Corso avviamento alla scrittura creativa (9-12 anni) con Chiara Cannito

La scrittura, come ogni atto creativo, è di per sé non standardizzabile in ugual modo per tutti perché risponde all’estro di ciascuno e può essere mosso da un’emozione, da un’immagine, da un profumo che ognuno vive diversamente da un altro.

Può esprimersi con parole messe in versi o sistemate a formare lunghi periodi.

Può suscitare riso o paura o pianto.

Ma come ogni atto creativo si possono fornire gli strumenti per far sì che quella scrittura sia capace di dire quello che si sente nel profondo in un modo che ci contraddistingua e che ci renda unici rispetto ad altri.

Questo corso di scrittura creativa, distribuito in due pomeriggi, aiuterà i corsisti ad esplorare il proprio mondo immaginifico, a setacciare il proprio talento (che si declinerà in uno stile e in un genere letterario) e a comprendere le tecniche per trasferire tutto nelle parole, che vanno scelte e  sistemate armonicamente.

Corso di fumetto con Sebastiano Vilella e Giuseppe Palumbo

Durante il corso è prevista, da parte dei partecipanti, la realizzazione di tavole – sui temi del festival o seguendo le pulsioni dei singoli partecipanti – in modo da produrre una piccola mostra e/o stampe prodotte in loco. Nei primi due giorni verrà impostato il lavoro nelle fasi di ideazione, scrittura, storyboard; nei due giorni successivi, finitura: matitechine ed eventualmente colore.

Il corso si svolgerà all’interno del Chiù – Festival di illustrazione e dintorni, rassegna che, giunta alla sua quinta edizione, continua il suo costante dialogo tra le diverse arti. Un programma che comprende workshop, mostre, eventi, presentazioni, incontri con gli artisti, proiezioni, concerti, spettacoli teatrali nei quattro giorni di Festival che rappresentano e coronano perfettamente tutte le attività che si svolgono durante l’anno presso il laboratorio urbano terlizzese.

Corso scrittura per la poesia con Giuseppe Semeraro

La poesia è la parola nella bocca di un bambino. La poesia richiama sempre qualcosa che ha a che fare con l’infanzia, non perché la poesia è infantile o ingenua, piuttosto perché nella bocca del bambino la parola trova la sua prima volta, lo stupore, la verità dell’origine. Il bambino osserva tutto, ascolta tutto per la prima volta e non ha bisogno di dare un nome alle cose, questa è la poesia e questa sarà l’azione sottesa al nostro laboratorio.

Non sarà un ritorno o un ripiegarsi su di un mondo fragile e incantato dei tempi perduti quanto piuttosto il gioco crudele del bambino, la sua voglia di rompere le regole e togliere equilibrio alle cose mortali.

Gli strumenti del poeta sono l’osservazione e l’ascolto prima di tutto e su questi sensi lavoreremo calandoci nel paesaggio attraverso camminate, attraversamenti, missioni sia nel contesto urbanistico-architettonico che nella natura cercando sempre il punto di vista che reinventa ciò che si osserva. I nostri taccuini saranno come delle macchine fotografiche capaci di cogliere l’attimo, il segreto che sta dietro la vita.

Cercheremo, durante il laboratorio, di concentrarci su tutti gli insegnamenti che il teatro può offrire alla poesia e lo faremo in vari modi. Prima di tutto cercando una poesia, una parola capace di incontrare il suo referente, il pubblico, il suo interlocutore. Non possiamo pensare la poesia come un atto privato, ma come un canto pubblico, un’orazione di comunità. La poesia si annoia nei libri, nelle pagine, negli scaffali, nei comodini. La poesia cerca sempre una voce, un respiro, un fischio nella notte.

Il teatro ci guiderà nelle diverse fasi, sia nella scrittura che nella restituzione finale con il pubblico.

Le forme su cui lavoreremo saranno diverse, la poesia in forma di monologo, la forma breve, la canzone, la poesia in forma di meditazione, la preghiera.

Fondamentale sarà in tutti i momenti di lavoro il confronto costante con la voce, la nostra stessa voce o quella dei compagni di lavoro (spesso non è detto l’autore di un testo sia il suo migliore interprete), il ritmo, l’intonazione. Nella serata finale ci confronteremo con il pubblico e cercheremo di cacciare le nostre parole via dalle pagine.

Alcuni commenti dei partecipanti

«Sono ampiamente soddisfatta di essere riuscita a frequentare il corso ed essermi calata in pieno nella poesia. Tutto è stato poesia. Una felice intuizione degli organizzatori e della docenza, da non disperdere assolutamente, anche in futuro!»

 

«Il corso funziona nell’impostazione laboratoriale, senza schemi predefiniti o eccessivi teorismi. Docenti e discenti lavorano alla ‘pari’ come nella migliore delle flipped classrooms.»